Riquadro 2.1 - Esempio indicativo e non esaustivo di schema procedurale complessivo

La procedura che porta all’attribuzione del codice europeo dei rifiuti e delle caratteristiche di pericolo è frutto della combinazione di diversi passaggi che dovrebbero includere un’analisi esaustiva del ciclo produttivo/attività generatrice del rifiuto e l’attuazione delle necessarie valutazioni volte all’individuazione delle tipologie di sostanze pericolose potenzialmente presenti nel rifiuto stesso. La procedura di classificazione, che si conclude con l’attribuzione del codice dell’elenco europeo e, nel caso di un rifiuto pericoloso, di una o più caratteristiche di pericolo, dovrebbe comprendere, tra le altre cose, i seguenti passaggi:

Riquadro 2.2 - Esempio indicativo e non esaustivo di informazioni minime da includere in un giudizio di classificazione

Il giudizio di classificazione è un documento a sé stante, redatto da professionista abilitato, sulla base delle informazioni ricavate dal ciclo produttivo del rifiuto, dalle analisi di laboratorio e dai test effettuati. Allo scopo di dare evidenza oggettiva delle valutazioni condotte, al giudizio dovrebbero accompagnarsi il verbale di campionamento, i report/rapporti di prova dei test eseguiti, la documentazione delle analisi chimiche. Qualora il campionamento e/o le analisi non rientrassero sotto la diretta responsabilità del redattore del giudizio (caso limitato alle strutture pubbliche), diviene necessario ed obbligatorio che la documentazione atta a dimostrare le fonti delle valutazioni sia parte integrante del documento contenente il giudizio di classificazione. Un esempio indicativo e non esaustivo di una possibile struttura di tale documento, con le informazioni minime che lo stesso dovrebbe includere, è di seguito riportato. Titolo: “Giudizio di Classificazione del rifiuto Codice EER XX.YY.ZZ”

  1. Data di rilascio del documento
  2. Data di campionamento
  3. Identificazione del committente
  4. Nome del laboratorio, indirizzo dove le prove sono state eseguite (se differente dall’indirizzo del laboratorio)
  5. Descrizione del processo produttivo che ha originato il rifiuto
  6. Descrizione merceologica tipica
  7. Riferimento al verbale di campionamento (dove sono specificate le modalità di esecuzione)
  8. Identificazione univoca del campione